Curricolo è responsabilità #2

Il presidente di Orsa, Eros Ferri, è intervenuto al convegno nazionale del Gruppo nidi e Infanzia nella giornata di sabato 27 Febbraio 2016, all’interno della Commissione dal titolo “I diritti dei bambini: possibili modelli di governance”. All’interno del panel Nord, Centro e Sud dialogano sulla governance 0-6 Ferri ha tenuto un intervento sui nuovi modelli di collaborazione pubblico-privato nella gestione dei servizi educativi per l’infanzia. Il principale obiettivo della relazione è stata la riflessione sulla questione meridionale dell’accesso ai servizi educativi di nido e la definizione di nuovi modelli che permettano all’Italia di sopravanzare le difficoltà in cui ci troviamo per raggiungere i livelli europei dei servizi per l’infanzia. Guardare al sistema paese oggi, con la chiara intenzione di capire chi frequenta i servizi, per chi facciamo i nidi in sostanza, ci mette di fronte agli occhi come fruitore tipo un bambino del centro-nord che vive in zone urbane. Basti pensare che per l’Istat la spesa pro-capite dei Comuni del Sud si attesta sui 203 euro per bambino, valore quasi quattro volte inferiore rispetto alla media italiana. Orsa spinge nella direzione di un riconoscimento della necessità di un piano speciale per il meridione e collabora affinché tutti i portatori di interesse con cui si confronta si spendano per realizzarlo. L’intervento al congresso è partito dalla constatazione che per troppo tempo si è deciso di abbandonare una gran parte degli italiani in una condizione ingiusta e che mette in crisi tutta la cultura dell’infanzia in una larga parte del territorio nazionale. L’implementazione del piano infanzia al sud non può essere lasciato alle risorse dei fondi strutturali, che oggi lo stato italiano prevede di utilizzare non solo per la realizzazione delle infrastrutture ma anche per sostenere la gestione attraverso il sistema del voucher per la prima infanzia. Occorre che lo stato assuma una maggiore responsabilità sul finanziamento al sistema educativo, da un lato individuando il soggetto istituzionale responsabile delle politiche della prima infanzia (la famosa cabina di regia unica che anche l’Unicef segnala come possibile soluzione di una certa inutile complessità italiana) e poi individuando un fondo nazionale, che sostenga il differenziale che le famiglie non possono pagare verso il gestore. La congiunzione Nord-Sud può inoltre basarsi su programmi educativi comuni, pur nel riconoscimento delle differenze, vale a dire su degli orientamenti pedagogici curricoli, anche per il nido (che affianchino quelli organizzativi delle regioni e li integrino). Questa iniziativa potrebbe in qualche modo contribuire ad una maggiore omogeneizzazione delle prestazioni educative, razionalizzando e ottimizzando le esperienze in atto, livellandole verso l’alto. Questa è una necessità non solo di natura pedagogica ma anche fortemente politica, perché abbiamo bisogno di superare l’attuale frammentazione (che non si è trasformata in vera autonomia) e il “qualunquismo” che caratterizza l’approccio di molti soggetti pubblici e privati quando si occupano di infanzia.


Per scaricare l’intervento in pdf clicca qui Intervento Ferri Congresso Curricolo


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Un momento della giornata di sabato a Palazzo Marino