Nel 1979 Françoise Dolto apriva a Parigi la prima Casa Verde, un luogo pensato per accogliere e ascoltare i bambini e le bambine accompagnati dai loro genitori o da chiunque di solito se ne occupi. La prima Casa Verde fu inaugurata il 6 di Gennaio, proprio come la prima Casa dei Bambini Montessori, nel quindicesimo arrondissement di Parigi, in un negozio che dava su una piccola piazza. Lo scopo per cui veniva attivato questo servizio era principalmente quello di fornire un luogo aperto alla città in cui il bambino ei suoi genitori quando volevano, senza appuntamento, senza la necessità di presentare una richiesta, potevano entrare e passare del tempo insieme, giocando e incontrando dei professionisti dell’educazione e delle professioni d’aiuto. La Casa Verde era, ed è, un luogo accogliente dove i legami sociali, che sono di fondamentale importanza per gli esseri umani, sono riconosciuti come essenziali per la salute mentale dei bambini e dei genitori, e promossi nella fase più delicata del rapporto genitore-figlio. Un luogo per trascorrere del tempo insieme, per incontrarsi con gli altri bambini, o con altri adulti, siano i genitori degli altri bimbi o i professionisti che li ospitano nella struttura. La Casa Verde non adotta organizzazioni istituzionalizzanti, non vi è nessuna registrazione, e chiunque può andarci ogni volta che lo desidera, senza la necessità di chiamare o iscriversi. C’è sempre spazio per tutti, e anche i futuri genitori, non solo coloro che hanno già dei figli, sono i benvenuti. La gratuità del servizio però non esclude che chi vuole, persona, ente pubblico o privato, possa contribuire con un apporto finanziario volontario e libero che permette al servizio di esistere e pagare le spese e i costi di gestione.

La fondatrice della Casa Verde, Françoise Dolto, è stata una delle psicoanaliste più importanti del secolo scorso, e ha contribuito a illuminare la conoscenza della psiche infantile e in maniera particolare del rapporto che il bambino ha con i proprio corpo e con il linguaggio degli adulti. Celebri divennero le sue trasmissioni alla radio in cui rispondeva alle domande dei genitori sullo sviluppo dei propri figli, e in molte occasioni tornò sull’idea che l’inconscio dei bambini conosce sempre la verità e intuisce chiaramente ogni aspetto della realtà, e pertanto le menzogne che l’adulto gli rivolge impediscono che la verità sia riconosciuta in un rapporto autentico e venga utilizzata dal bambino per costruire la propria personalità. Ai bambini bisogna dire la verità, utilizzando parole e termini adatti, certo, ma pur sempre senza nascondere ciò che il bambino ha già percepito e capito. Questa idea ha origine psicanalitica ma profonde ricadute pedagogiche e segna veramente la demarcazione tra l’educazione che vuole nascondere e quella che vuole analizzare. Proprio l’analisi dell’esperienza di vita attraverso il linguaggio (che è poi il metodo della psicanalisi), distingue per la Dolto l’educazione dall’addestramento e dalla violenza, visto che i bambini hanno l’esigenza di riflettere sul proprio vissuto e trovare le parole che lo definiscano all’interno della relazione con l’adulto. Questa relazione è fruttuosa quando l’adulto trova il modo per esprimere e comunicare al bambino la verità di ciò che accade, dei propri sentimenti e degli avvenimenti che capitano tutto intorno a sé e al bambino. Secondo la Dolto la più grande sofferenza dell’essere umano è l’assenza di comunicazione con gli altri, e visto che il bambino inteso come soggetto nasce già completo, già adulto potremmo dire, deve essere considerato tale soprattutto nella relazione e nella comunicazione da parte dei suoi stessi genitori.

Quando, verso la fine della sua carriera, la Dolto apre la prima Casa Verde vuole creare un ambiente in cui i genitori possano essere messi in contatto innanzitutto con i propri figli, che hanno un proprio carattere, una propria identità e un destino speciale come individui. Il genitore (come l’educatore, aggiungiamo noi) deve innanzitutto entrare in relazione con questa individualità del figlio, riconoscere che egli ha un suo percorso da compiere e che questo percorso lo porterà lontano dal genitore. Il genitore cerca di non guardare in faccia questa realtà ma per il bene suo e del figlio egli deve immediatamente diventare cosciente dell’importanza di attribuire al bambino la sua indipendenza e autonomia, per evitare sensi di colpa e cattivi rispecchiamenti. I figli no non come li desideriamo, esserne consapevoli permette alla relazione di essere sana e costruttiva. Essere vicini, intimi, a contatto con i bambini, ma al contempo favorire la loro maturazione e il distacco che necessita, questo è ciò che deve capitare nei primi anni di vita. A questo scopo nasce la Casa Verde, che ha due obiettivi principali:
- Offrire al bambino e ai suoi genitori un luogo accogliente che incoraggia l’interazione sociale, l’autonomia e il rispetto di semplici regole che introducono i limiti tipici della vita sociale. Permettendo anche che i genitori possano rilassarsi, trovando una sicurezza che può consentire loro di lasciare i bambini liberi di giocare ed esplorare l’ambiente senza timore che succeda qualcosa, creando le premesse per una transizione tra l’intimità della cerchia familiare e l’ampiezza del sociale.
- Prevenire i disturbi relazionali precoci. L’esperienza analitica ed educativa della Dolto ha portato a pensare che fosse un peccato dover attendere i sintomi dei disturbi relazionali, e che fosse preferibile essere presenti e intervenire in tempo quando i primi legami sono creati tra padre-madre-figlio. Infatti è in queste fasi di sviluppo primate del bambino che, durante l’allattamento al seno, lo svezzamento, i primi passi e le primi separazioni, che possono verificarsi i primi problemi relazionali funzionali inerenti lo sviluppo del bambino e del rapporto genitoriale. In questo momento della vita, anche se il bambino non parla e il genitore spesso non dice quello che prova realmente, si può intervenire proficuamente per aiutare le relazioni.
La Casa Verde a Ossona ed Arluno (MI)
Orsa due anni fa ha voluto seguire l’esempio della Dolto e, come altri operatori del benessere infantile e familiare, ha aperto in provincia di Milano due servizi di Casa Verde, in collaborazione con i Comuni di Ossona e Arluno (MI) e con il patrocinio di Fondazione Cariplo e del Piano Sociale di Zona. La Casa Verde nata nei due comuni milanesi è una esperienza meravigliosa che ci ha permesso di incontrare tante famiglie e bambini, condividendo momenti di dialogo e scoperta reciproca, creando sul territorio di riferimento un servizio che accoglie i genitori e li aiuta a riflettere sul senso del legame con i propri figli e sulla necessità di favorire la loro crescita e la loro indipendenza in un clima di rispetto, confronto e comunicazione.

La Casa Verde è, in questo caso, uno spazio dedicato alle famiglie con bambini da 0 a 5 anni, dove portare i propri bimbi a giocare, e confrontarsi con altri genitori, dove conoscere nuove persone e passare del tempo con i propri bambini impegnati a scoprire l’ambiente e gli altri. I genitori poi sono accolti in modo informale e colloquiale da un educatore, uno psicologo e un professionista sanitario (ostetrica, infermiere o medico), che sono a disposizione di tutti per supportarli nel difficile ruolo di genitori o semplicemente per svolgere qualche attivitá insieme ai bambini e intavolare un dialogo sulla crescita e sul rapporto genitori-figli. Il servizio in questo modo rappresenta un importante riferimento per le famiglie e i bambini perché permette lo sviluppo delle potenzialità delle famiglie, la riflessione sul vivere con gioia l’esperienza di crescita che coinvolge figli, genitori, comunità, e la prevenzione di eventuali disturbi o criticità (in questo senso anche raccordandosi con gli altri portatori di interesse sul benessere psichico in ambito familiare).


Una regola fondamentale della nostra Casa Verde è quella di garantire al bambino la presenza del genitore accanto a lui, affinché questa presenza aiuti a mantenere la sicurezza interiore tanto del bambino quanto dei suoi genitori. La presenza dell’adulto è necessaria per permettergli di iniziare a riflettere sulla separazione che non è vissuta come una perdita, ma come un guadagno reciproco verso la comprensione e l’indipendenza. Il bambino potrà dedicarsi al gioco e alle relazioni con gli altri (adulti o bambini) e tornare sempre dal proprio genitore, al contempo il genitore si potrà rivolgere ai professionisti (educatrice, psicologo, sanitario) e vivere serenamente il distacco. La Casa Verde si basa sulla idea che il sostegno al bambino e alla famiglia deve essere dato durante i primi anni di vita in un ambiente che non sia istituzionalizzato e stigmatizzante, senza creare sentimenti di inadeguatezza e al di fuori di ogni struttura commerciale dei rapporti. I primi anni di vita sono i più importanti per stabilire una sana relazione tra genitori e figli ed è lì che bisogna intervenire, quando nel bambino e tra lui e il genitore si manifesta la dinamica del legame e del contemporaneo distacco, insomma la maturazione umana. Quindi a Ossona e ad Arluno proponiamo al bambino e ai genitori un luogo viene presa in considerazione la necessità di strutturare la relazione e la sua natura dialettica, imparando a riconoscere che negli esseri umani la capacità di vivere da soli in maniera autosufficiente e autonoma è un lungo apprendistato fatto di viaggi di andata e ritorno, di unioni e separazioni.
In definitiva possiamo dire che ogni bambino è accolto alla Casa Verde con il suo nome, con la sua famiglia e la sua storia, per dargli una opportunità di stare bene e di iniziare quel fantastico cammino verso la socialità e lo sviluppo della propria personalità. Ognuno è libero di entrare e fruire degli spazi e delle relazioni, non ci sono limiti e non vi è nessuna registrazione, nessun pagamento, nessuna discriminazione. Inoltre non si giudica e non si valuta, la Casa Verde aiuta a riflettere e ad analizzare le proprie relazioni e le proprie potenzialità, se un medico, un insegnante, un coniuge separato, ci chiede come si comportano dei bambini o dei genitori a Casa Verde noi rispondiamo che nessuno viene valutato durante la sua permanenza qui. Il nostro focus sono le relazioni e l’aiuto che i professionisti che lavorano nel servizio possono dare ai genitori e ai bambini, e siamo sicuri che questo impegno porta le famiglie a stare meglio, a credere in sé stesse e a migliorare, e, dove necessario a prendere coscienza di un problema e a rivolgersi autonomamente a chi può dare loro una mano.
Per chi legge il francese e vuole saperne di più ecco il sito della Maison Verte:
http://www.lamaisonverte.asso.fr
Per chi vuole conoscere meglio il pensiero della Dolto trova alla fine della pagina di Wikipedia un link ai suoi testi più famosi: