Curricolo al nido #1

Il nido e il curricolo
Il nido si configura come un servizio educativo di cui si afferma la valenza formativa, quando sceglie e costruisce un’organizzazione idonea ad affrontare i problemi socio-educativi specifici ad un certo contesto e ad una certa comunità, interviene nel processo di costruzione interpersonale della soggettività e della conoscenza, si struttura intorno al soggetto che forma e, partendo dallo stesso soggetto, disegna tutto l’impianto organizzativo dell’educare. In risposta alla complessità dei problemi colti attraverso la ricerca, il nido deve giungere alla composizione di un curricolo corrispondente alla complessità della situazione osservata. Adottando la definizione di Stenhouse, “Un curriculum è un tentativo di comunicare i principi e le caratteristiche essenziali d’una proposta educativa in forma tale da restare aperto a qualsivoglia revisione critica e suscettibile di un’efficiente conversione in pratica” (Stenhouse, 1977), affermiamo la funzione educativa e formativa del nido e, conseguentemente la necessità di analizzare, pianificare, comunicare, verificare, controllare i processi attuati, organizzando il suo modello pedagogico in chiave curricolare. La centralità del soggetto in evoluzione, considerato nella completezza delle sue dimensioni costitutive, della sua identità, dei suoi ritmi di crescita e della sua collocazione sociale e culturale, diventa il punto privilegiato e generativo del curricolo. Da questo punto di vista, il nido assume un peculiare carattere di fondatività, poiché avvia la rielaborazione concettuale delle esperienze e dei vissuti che costituisce la base per il successivo incontro con i saperi formalizzati, potenzia i processi di simbolizzazione, persegue l’acquisizione di competenze sociali, interpretative, creative, motorie e capacità di tipo procedurale, favorisce la progressiva conquista dell’autonomia. Il curricolo del nido, proprio perché centrato sulle esigenze di crescita del bambino, non si colloca in una relazione semplicemente cronologica nei confronti del ciclo successivo, ma pone le basi per lo sviluppo delle varie dimensioni della personalità, realizza un costante intreccio tra soggetto, oggetto e contesto e garantisce il raggiungimento delle sue finalità, programmando un quadro organico di opportunità formative. Queste mirano alla promozione di quelle capacità che stanno alla base di ogni forma genuina di apprendimento, e cioè la capacità di elaborare, organizzare, ricostruire l’esperienza in maniera personale e di tradurre tale costruzione in forme fruibili da altri. Sono capacità che si intrecciano e si correlano nella formazione della soggettività del bambino, nel suo divenire attore sociale, e favoriscono lo sviluppo di abilità cognitive trasversali secondo un processo che, in questa fascia di età, può essere promosso solo proponendo situazioni di esperienza che coinvolgano emotivamente, che sollecitino la mente, che spingano a immaginare e a riflettere, che invitino a socializzare, condividendoli con altri, i frutti delle proprie elaborazioni. Un curricolo per i servizi dell’infanzia deve proporre al bambino situazioni di esperienza coinvolgenti, che sorreggano e stimolino i suoi interessi e accolgano il suo spirito di iniziativa, nelle quali, attraverso la mediazione dell’adulto e l’apporto dei pari, ciascun bambino abbia la possibilità di potenziare
le abilità evolutive irrinunciabili. L’idea di progetto Il curricolo per il nido deve organizzarsi nella forma di un progetto che, tenendo conto delle caratteristiche e delle peculiarità dei bambini reali su cui interviene, dell’ambiente sociale di riferimento, delle risorse disponibili, dichiari ed espliciti attraverso quali proposte, attività, esperienze, strategie educative intende assicurare che tutti i bambini possano potenziare quelle capacità che appaiono essere aspetti irrinunciabili dello sviluppo. Il curricolo perciò è il progetto formativo che il nido intende portare avanti, pensato e pianificato anticipatamente come un tutto poiché la prospettiva d’insieme ci permettere di tracciare un disegno ben organizzato, con senso, sistematico e graduale, rendendo visibile e comunicabile l’idea che guida il progetto. La visibilità e la trasparenza del progetto educativo ne consentono la legittimazione, poiché garantiscono la completa rispondenza del progetto attuato dal servizio al diritto all’apprendimento e all’educazione dei bambini e delle bambine. L’asilo nido realizza questo diritto quando riesce a formulare itinerari di crescita, progettando in modo sistematico l’offerta formativa, attraverso l’identificazione di specifiche finalità, la selezione di obiettivi e contenuti formativi, la pianificazione di stimoli efficaci, conseguentemente all’osservazione e all’individuazione di bisogni e capacità reali oggettivamente rilevati. Ma il nido realizza il diritto individuale all’apprendimento e all’educazione solo quando contemporaneamente persegue itinerari di sviluppo individuali, progettando le condizioni contestuali in modo che tutti i bambini e ciascuno di loro possano seguire i propri ritmi ed i propri tempi di sviluppo, possano avvicinarsi alla comprensione delle proprie esperienze in modo autonomo e singolare, utilizzando modalità e forme di approccio preferenziali. 
Valorizzare le potenzialità di ognuno 
Il nido realizza una progettualità formativa quando finalizza la sua attività al potenziamento di ciascuna e di tutte le dimensioni dello sviluppo del bambino piccolo: dalle capacità intellettuali a quelle affettive, dalla personalità alle condotte, dalle emozioni alla destrezza manuale, dal linguaggio o dalla logica alla pittura, alla musica, allo sport. Attraverso il curricolo, l’asilo nido definisce e attua il progetto che intende realizzare. La garanzia di qualità del servizio educativo passa attraverso il  processo di costruzione del curricolo, il quale permette sempre la partecipazione dei vari attori sociali interni ed esterni, degli insegnanti, degli ausiliari; ma passa anche attraverso la forma nella quale si presenta, come una struttura flessibile in grado di adattarsi ai diversi contesti istituzionali e personali. “Il curricolo ha il compito di garantire alla scuola una guida e un traguardo formativo (ergendosi, quindi, a nemico implacabile della scuola del caso). Tutto questo per dire che il curricolo é il frutto di un’esplicita opzione pedagogica (…) che gode – a monte – di un’altrettanto esplicita opzione epistemologica” (Frabboni, 2000).
Verso un modello curricolare
Il curricolo concretizza l’impegno formativo portando a compimento quanto assunto dall’istituzione, entifica e realizza l’idea progettuale in una forma non rigida ed immodificabile, contrassegnata invece da flessibilità, dialetticità, pluralismo, conferendo così alla scuola la libertà di poter qualificare pedagogicamente il proprio modello organizzativo. L’adesione ad un modello curricolare permette la costruzione di una visione partecipata del lavoro educativo poiché sono gli educatori che insieme costruiscono un progetto formativo, intrecciando prospettive comuni e confrontando le divergenze. Il curricolo indica le modalità ottimali per realizzare la rappresentazione ideale disegnata nel quadro delle premesse teoriche che informano gli educatori su come i bambini si sviluppano ed imparano; da questa rappresentazione ideale discendono direttamente gli obiettivi educativi e cognitivi che indirizzano l’azione educativa, le modalità più efficaci di organizzare le risorse a disposizione e le opportunità di apprendimento per i bambini.

Sonia Arina, Docente di Psicologia Scolastica, Università degli Studi Urbino “Carlo Bo”


per approfondire:
Borghi, Stare bene al nido d’infanzia. Strumenti per la gestione organizzativa dell’asilo nido, Junior, 2010
Frabboni, Il piano dell’offerta formativa, Milano, 2000

Stenhouse, Dalla scuola del programma alla scuola del curricolo, Armando, 1977