E’ ora di cambiare il pannolino!

Il momento del cambio del pannolino rappresenta per la bambina e il bambino un evento routinario molto importante, sia che avvenga perché immediatamente necessario (è stata fatta la cacca o tanta pipì), sia perché è giunta l’ora in cui il cambio è previsto per tutti.

È grazie ai gesti delicati, prevedibili e ripetitivi che l’educatrice compirà sul corpo del bambino e con il bambino stesso, grazie agli scambi verbali, all’attenzione reciproca, grazie alla totale esclusività del rapporto nel breve lasso di tempo del cambio che questa routine si connota come estremamente significativa nell’esperienza quotidiana della bambina e del bambino.

Nei nidi che adottano un approccio montessoriano le pratiche che le educatrici adottano per cambiare i pannolini dei “loro” bambini si ispirano spesso alle indicazioni della pediatra ungherese Emmi Pikler: questo è uno dei frangenti in cui si può esprimere pienamente l’atteggiamento di maternage insolito, responsivo e attento ma non sempre immediatamente disponibile, che adotta la persona che lavora con bimbi e bimbe tra i 3 mesi e i 3 anni, perciò l’educatrice dedicherà alla bambina o al bambino che sta cambiando la sua totale attenzione, insieme alla bambina o al bambino preparerà quanto le occorre (il pannolino pulito, un eventuali cambio di abitini, il guanto in lattice, il sapone e l’asciugamano o le salviette) prima di iniziare la procedura del cambio, nominando ogni oggetto, per poi passare al cambio vero e proprio.

Le bambine e i bambini più piccoli verranno sollevati e posti sul fasciatoio, l’educatrice li svestirà descrivendo brevemente ogni sua azione e nominando gli indumenti che slaccia o sfila (“ti sbottono i pantaloni, ora li sfiliamo”), invitando la bambina o il bambino a collaborare con lei, chiedendo ad esempio di porgerle il piedino affinché possa sfilare la pantofolina. Una volta aperto il pannolino si solleva nuovamente il bambino verrà lavato, ed anche in questo caso l’educatrice racconterà ciò che sta facendo, portando l’attenzione della bambina o del bambino sul suo aver fatto la pipì oppure la cacca, evitando accuratamente di esprimere disgusto. Nell’asciugare e rivestire la bambina o il bambino si adotta il medesimo atteggiamento: si continua a descrivere ogni azione e a nominare ogni oggetto, si chiede al piccolo di collaborare, gli si dedica un’attenzione esclusiva.

Le bambine e i bambini che hanno già raggiunto un equilibrio stabile vengono cambiati sempre in piedi, a meno che non facciano esplicita richiesta di essere cambiati sul fasciatoio: l’educatrice e il bambino preparano preliminarmente tutto l’occorrente, poi l’educatrice si siede su uno sgabellino basso e cambia la bambina o il bambino, descrivendo ogni suo gesto e invitando il bambino o la bambina a partecipare attivamente: i bambini e le bambine potranno tirarsi giù i pantaloni, slacciare il body, aprire e sfilarsi il pannolino, rivestirsi, sempre accompagnati dall’educatrice che li aiuta senza sostituirsi a loro e se serve completa i loro gesti talora incompleti. Prima di infilare il pannolino pulito il bambino è invitato a sedersi, se vuole, sul piccolo water, per fare magari in goccino di pipì o per finire di fare la cacca, se scappa ancora: il cambio in piedi diventa così uno strumento educativo che la bambina e il bambino possono usare per sentirsi grandi, posti sulla via dello svezzamento dal pannolino.

ROSSELLA TROMBACCO – Direttrice di Nido e Scuola dell’infanzia a metodo Montessori, formatrice impegnata in progetti rivolti a educatrici e insegnanti 0-6 anni, esperta dell’apprendimento linguistico nei primi anni di vita.