Tra gli obiettivi più importanti a cui mirare in un nido o in una scuola dell’infanzia troviamo sicuramente il permettere la motricità fine della mano, promuovere la creatività, favorire l’apprendimento delle relazioni d’ordine che sussistono tra i diversi materiali che compongono l’ambiente fisico in cui il bambino vive. Spesso però proponiamo delle attività pensate per raggiungere uno soltanto di questi obiettivi, e immaginiamo che la creatività debba essere stimolata da un momento di gioco simbolico, la motricità da un attività di manipolazione e la scoperta dei materiali dalle esplorazioni sensoriali che spesso si svolgono nella sezione dei bambini dai 12 ai 24 mesi. Tuttavia è possibile ragionare in maniera meno convenzionale (e più creativa! visto che essere creativi non è un obiettivo da perseguire esclusivamente entro i tre anni!) e dare l’avvio ad una proposta di natura globale e maggiormente inclusiva, in cui la mano, la creatività e la scoperta dei materiali e dei loro rapporti, siano implicate in un gioco impegnativo e soddisfacente.
Questo gioco può essere definito gioco di composizione, e deriva da alcune buone pratiche che vengono proposte in molti contesti educativi italiani. Il gioco di composizione è facile da realizzare, divertente per i bambini e molto stimolante anche per l’educatrice o la maestra. Richiede un intervento di progettazione e cura dell’ambiente di grande soddisfazione estetica ed educativa per l’adulto, e per il bambino costituisce un prezioso stimolo all’attività intelligente. Ma cos’è esattamente il gioco di composizione? Lo si può definire molto semplicemente, come la possibilità, per i bambini, di accedere a un angolo attrezzato con materiali suddivisi per tipologia, accanto ad alcuni cestini e delle scatole o dei vassoi. In questa foto si può vedere una bambina che ha portato sul tavolo di lavoro un cestino carico di piccoli oggetti e una scatola di cartone con il fondo foderato, ed è intenta a comporre gli oggetti nella scatola. I materiali adatti allo scopo sono i più svariati, vanno bene lacci, nastri, bottoni, scarti di falegnameria, perle, graffette, tappi di plastica e coperchi, custodie dei rullini fotografici, conchiglie, legnetti e bastoncini, insomma qualsiasi cosa che possa essere utilizzata per dare vita ad una composizione che abbia un senso estetico ed euristico nella visione del bambino. Saranno sufficienti un armadio, un mobile o uno scaffale ampio, per ospitare i vassoi e i cestini accanto ai contenitori degli oggetti raccolti in insiemi ordinati (tutti i lacci insieme, ad esempio, o tutte le conchiglie, o tutte le perle, ecc.). I bambini poi lavoreranno ad un tavolo, ognuno impegnato con il suo vassoio, senza ostacolare i momenti di affiatato lavoro in comune.
Per l’educatrice sarà facile invitare i bambini all’attività e guidarli nella scoperta delle potenzialità di questo materiale educativo, e spesso sarà sufficiente mostrare come si riempiono i cestini scegliendo materiali differenti e poi sedendosi al tavolo e facendo vedere ai bambini come si può realizzare una composizione. I bambini instaureranno un immediato rapporto con gli oggetti da comporre e con l’attività. L’angolo della compositività può essere allestito per i bambini dai 24 ai 36 mesi nel nido e invece destinato a tutti alla scuola dell’infanzia. Questo angolo nelle strutture di Orsa trae ispirazione dalle pratiche didattiche di Reggiochildren, mettendo in rilievo l’importanza che possono avere diversi materiali naturali e industriali, raccolti e classificati con cura e metodo. Sarà facile trovare oggetti misteriosi e affascinanti, pieni di proprietà e ricchi di stimoli in qualsiasi Centro ReMida o richiedendone ai nostri collaboratori e ai genitori. La composizione con il vassoio permetterà ai bambini di dare vita a dei veri e propri “mandala materici” che permettono di compiere una serie di operazioni, sia senso-motorie che logiche, di tipo artistico, creando una vera e propria tavolozza di forte impatto estetico, rivelatrice della personalità e del grado di sviluppo che vive il bambino in quel preciso momento. Creare, imparare, esprimersi, diventano una cosa sola nel gioco della composizione.