Il cestino dei tesori

Una educatrice di un nido di Orsa nei giorni scorsi ci raccontava di come i bambini che le sono affidati nella sezione dei lattanti siano interessati al cestino dei tesori. Tutti passano molto tempo ad esplorare i materiali che contiene e traggono un grande piacere dalle scoperte sensoriali che fanno. Come diceva Elinor Goldschmied “occorre che il bambino piccolo venga considerato per quello che veramente è: una nuova persona in formazione che ha bisogno, non solo di cure fisiche, ma anche di rapporti umani e stimoli materiali che attivino, fin dai primi mesi, la sua capacità di sviluppo” . Il cestino dei tesori cerca proprio di essere uno di questi fondamentali stimoli per i bambini del nido.

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Stiamo seduti!

Quando il bambino inizia a stare seduto capita qualcosa di molto importante, le mani si liberano e la testa (e lo sguardo, quindi) si può dirigere alternativamente dall’ambiente all’oggetto che le mani stanno manipolando, e così aumenta anche l’interesse verso la raccolta e la manipolazione degli oggetti presenti nell’ambiente. Tutto ciò che si può raggiungere strisciando o gattonando viene portato in mano e poi in bocca. Quando la Goldschmied “inventa” il cestino dei tesori pensa ad un’attività particolarmente adatta al coordinamento occhi-mano e a favorire lo sviluppo dei cinque sensi grazie all’esplorazione di oggetti e materiali diversi.

“Maneggiando, succhiando, rigirando in bocca gli oggetti i bambini fanno scoperte relative al peso, alle dimensioni, alla forma, alla consistenza, al rumore, all’odore e quando scelgono un oggetto possiamo immaginare che si stiano chiedendo: che cosa è?” (Goldschmied)

Ma come si prepara un cestino dei tesori nella sezione dei lattanti al nido? Servirà un cestino di vimini circolare o ellittico con un diametro di circa 35 centimetri e bordi bassi, in modo che il bambino possa infilarvi le mani dentro per afferrare l’oggetto desiderato. È importante selezionare oggetti comuni, di uso quotidiano (non giocattoli, di solito) di diversi materiali naturali, forme e dimensioni. La plastica era considerata dalla Goldschmied poco stimolante, ma in molti cestini sono presenti bellissimi oggetti di plastica che sono fonte di interesse per i bambini. Il cestino deve essere dunque pieno di tesori, oggetti belli, attraenti, con una forte personalità! In modo da stimolare:

il tatto – forma, consistenza, peso
l’olfatto – varietà di odori
il gusto – ambito più ridotto ma possibile
l’udito – squilli, trilli, tintinnii
la vista – colore, forma, lunghezza, lucentezza
la sensazione del corpo in movimento

La Goldschmied indica circa 100 oggetti, divisi per categorie, e, benché non si riesca ad elencarli tutti, ecco qualche esempio di cosa scegliere per il cestino dei tesori:

Oggetti naturali: pigne, sassi, conchiglie, grosse castagne, piume, tappi di sughero, una spugna naturale, mela e limone (ovviamente da sostituire ogni volta che si propone il Cestino) .

Oggetti di materiali naturali: palla di lana, spazzolino da denti, sottobicchiere di paglia, pennello per il trucco, pennello da imbianchino.

Oggetti in legno: cucchiaio da cucina, mollette da bucato, cubi, portatovagliolo, scatoline, portauovo, nacchere non dipinte, sonagli di diversi tipi.

Oggetti in metallo: cucchiai vari, mazzo di chiavi, piccolo imbuto, scatolette sigillate con dentro fagioli, riso, grosso tappo profumo, fermacarte, spremiaglio, campanello bici, colino per il tè, formine per dolci.

Oggetti in pelle, tessuto, gomma: collarino animali domestici, borsellino in pelle, bambolina di stoffa, pallina da tennis, tappo di gomma da vasca, sacchettini stoffa, ben cuciti, con dentro lavanda, timo, rosmarino…

Carta, cartone: scatolette di cartone, carta oleata, rotoli carta igienica…

Per preparare un cestino ben fornito e vario è importante, dunque, scegliere un paio di oggetti di ogni categoria e cambiarli poi nel corso del tempo (ovviamente, non ci stanno tutti!).

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Quale dovrebbe essere il ruolo dell’adulto? Una volta selezionati gli oggetti e riempito il cestino fino al bordo, è il momento di proporre l’attività. È importante che il bambino sia seduto comodo e possa allungare le mani scegliendo nel cestino quello che lo attrae di più, mentre l’educatrice deve accomodarsi vicino ed ‘esserci’ in modo amorevole e rassicurante ma non invadente, senza intervenire a meno che il piccolo lo chieda espressamente. Le parole dell’adulto, infatti, in questa attività, rischiano di essere solo una fonte di distrazione: non è necessario incoraggiare a utilizzare il materiale, come raccomanda la Goldschmied, perché il bambino lo farà da solo.

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Aggiungiamo una scheda riassuntiva.

Età

Dai 3 ai 12 mesi, ma particolarmente adatto a bambini tra il 6° e il 9° mese

Descrizione

Materiale “inventato” da Eleonore Goldschmidt, consiste in un cestino in vimini, possibilmente foderato col cotone, ricchissimo di oggetti della vita quotidiana di diverse fogge, funzioni, colori e materiali, dei quali il bambino può saggiare peso, temperatura, consistenza, manipolabilità, sonorità, gusto, colori, trasparenza.

Il cestino dei tesori è particolarmente gradito da bambini che hanno ottenuto la posizione seduta, ma che ancora non gattonano, dato che da quel momento in poi cercheranno da soli il materiale da esplorare

Attività

Il cestino sarà normalmente posto su una mensola accanto al tappeto su cui il bambino lavora, e non necessita di una vera presentazione, sarà semplicemente offerto al bambino, che sceglierà ed esplorerà gli oggetti.

Una volta che il bambino focalizza la propria attenzione sugli oggetti, l’educatore potrà ritirarsi, rassicurando il bambino con la sua presenza indiretta e discreta, ma, appunto, presente, ed osservandolo, analizzando le sue scelte, le sue preferenze, il tipo di esplorazioni che compirà, la sua disponibilità ad esperienze nuove, quanto sente di essere coraggioso ovvero prudente.

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Quando il bambino mostra di aver finito il suo lavoro, assieme a lui rimettiamo tutto a posto, invitandolo a collaborare.

Noi  raccogliamo gli oggetti più lontani e li riponiamo nel cestino, che abbiamo posto accanto a lui.

Poi, con movimenti calmi e sottolineando con le parole le nostre azioni, riponiamo il cestino sulla sua mensola, stando attenti ad attenderlo se il bambino, strisciando o gattonando, ha piacere ad accompagnarci

Scopo diretto

Esplorazione sensoriale di oggetti di vita quotidiana

Scopo indiretto

Sviluppare l’interesse e la concentrazione e favorire la curiosità, promuovere la libertà di scelta, la libertà del movimento guidato dal desiderio, rafforzare la nascente tendenza all’ordine, sostenere la precoce capacità di interazione tra bambini

Punto di interesse

Le diverse fogge, funzioni, colori e materiali degli oggetti, sui quali il bambino può saggiare peso, temperatura, consistenza, manipolabilità, sonorità, gusto, colori, trasparenza

Variazioni

In un secondo momento potremo offrire il cestino a due bambini, che avvieranno tra loro una comunicazione silenziosa fatta di offerte, richieste e interazione mosse dal desiderio stimolato dagli oggetti