Nell’angolo dei travasi

I bambini entrano in una stanza speciale, spaziosa, allestita con ceste e cestini, boule di metallo lucente e ampie bacinelle di plastica colorata. Alcuni di questi contenitori contengono qualcosa di molto interessante: farina di mais, fagioli secchi, riso, noccioli, pastina.

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Dionigi, 20 mesi, e Amira, 18 mesi, si avvicinano al materiale dei travasi, entrano piano piano, ma la voce degli oggetti e selle sostanze è davvero invitante, e i bambini iniziano con gioia ad esplorare questo materiale. Cucchiai e mestoli di metallo, legno e plastica, tazzine, piattini e piccoli vasi di legno completano il setting di gioco, capace di offrire tante diverse possibilità, che i bambini colgono con immediatezza e entusiasmo.

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Ora si uniscono al piccolo gruppo anche Samuele (19 mesi) e Roberta (anche lei di 19 mesi), e si immergono nell’attività con interesse e concentrazione. Roberta travasa i ditalini rigati da un grande vassoio in cartone ad un cestino usando un piccolo mestolo.

 

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I bimbi lavorano concentrati, in silenzio o chiacchierando sommessamente fra sé e sé.
Proporre ai bambini del Nido l’attività dei travasi usando contenitori grandi e piccoli posti a terra permette loro di muovere in libertà il corpo e le manine, di cercare e sperimentare posizioni e movimenti che assecondano il loro desiderio di attività, possono scegliere tra una pluralità di strumenti e si esercitano in diversi tipi di prensioni.

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Le sostanze granulari come la farina di mais, il riso, la pastina, i legumi hanno un potere profondamente attivante sul bambino: sono cedevoli e fluide, scorrono tra le mani e si adattano alla forma di ciò che le accoglie come l’acqua, ma non bagnano, sono asciutte e si lasciano afferrare, si lasciano manipolare, con esse si può giocare usando tanti strumenti, come cucchiai, mestoli o ciotoline, oppure direttamente con le manine; talvolta i bambini trasformano il loro gioco con questi oggetti in un piccolo gioco simbolico: fingono di mangiare, si imboccano, dicono “Aam!”.